L’ARMATA DELLA TERRA
Tutti nati nel sen della terra,
una grande famiglia formiamo
d'ogni artiere fratelli noi siamo,
ma nemici del vile oppressor.
Il lavoro è ogni nostra ricchezza
e la terra è ogni nostro ideale
ma per farsi redenti del male
una libera armata fondiam.
Dell'armata della terra
su muoviamo tutti uniti
che ai potenti si fa guerra
pe''l trionfo pe''l trionfo del lavor.
Son cadute le vecchie barriere
e l'avvenire sognato è vicino
e su compatti nell'ampio cammino,
agitiamo le vanghe nel sol.
Il lavoro è ogni nostra ricchezza
e la terra è ogni nostro ideale
ma per farsi redenti del male
una libera armata fondiam.
Dell'armata della terra
su muoviamo tutti
uniti che ai potenti si fa guerra
pe''l trionfo pe''l trionfo del lavor.
Non partiti non ire e dissidi,
non battaglia fra i rossi e fra i neri
ma un'unione di braccia e pensieri,
ma un comune e superbo ideal.
_______________________
Questa canzone delle lotte contadine laziali
ci è stata insegnata da Sara Modigliani (2023).
Cantata da Giovanni Fusano, figlio di Timoteo Fusano,
poeta popolare e dirigente della Lega Contadina di Palestrina,
protagonista dell'occupazione delle terre nel primo dopoguerra.
Giovanni, ha imparato la canzone dal padre,
ma non ricorda da chi è stata scritta.
Il verso "non battaglia fra i rossi e fra neri" significherebbe,
secondo chi ci ha inviato il testo, tra comunisti e cattolici e,
per implicazione, fra lavoratori manuali e intellettuali.
Registrazione di Alessandro Portelli, 1971,
deposita nell'Archivio sonoro "Franco Coggiola"
del Circolo Gianni Bosio
_______________________
Tutti nati nel sen della terra,
una grande famiglia formiamo
d'ogni artiere fratelli noi siamo,
ma nemici del vile oppressor.
Il lavoro è ogni nostra ricchezza
e la terra è ogni nostro ideale
ma per farsi redenti del male
una libera armata fondiam.
Dell'armata della terra
su muoviamo tutti uniti
che ai potenti si fa guerra
pe''l trionfo pe''l trionfo del lavor.
Son cadute le vecchie barriere
e l'avvenire sognato è vicino
e su compatti nell'ampio cammino,
agitiamo le vanghe nel sol.
Il lavoro è ogni nostra ricchezza
e la terra è ogni nostro ideale
ma per farsi redenti del male
una libera armata fondiam.
Dell'armata della terra
su muoviamo tutti
uniti che ai potenti si fa guerra
pe''l trionfo pe''l trionfo del lavor.
Non partiti non ire e dissidi,
non battaglia fra i rossi e fra i neri
ma un'unione di braccia e pensieri,
ma un comune e superbo ideal.
_______________________
Questa canzone delle lotte contadine laziali
ci è stata insegnata da Sara Modigliani (2023).
Cantata da Giovanni Fusano, figlio di Timoteo Fusano,
poeta popolare e dirigente della Lega Contadina di Palestrina,
protagonista dell'occupazione delle terre nel primo dopoguerra.
Giovanni, ha imparato la canzone dal padre,
ma non ricorda da chi è stata scritta.
Il verso "non battaglia fra i rossi e fra neri" significherebbe,
secondo chi ci ha inviato il testo, tra comunisti e cattolici e,
per implicazione, fra lavoratori manuali e intellettuali.
Registrazione di Alessandro Portelli, 1971,
deposita nell'Archivio sonoro "Franco Coggiola"
del Circolo Gianni Bosio
_______________________