FISCHIA IL VENTO
(1943) di Felice Cascione
FISCHIA IL VENTO E INFURIA LA BUFERA,
SCARPE ROTTE E PUR BISOGNA ANDAR
A CONQUISTARE LA ROSSA PRIMAVERA
DOVE SORGE IL SOL DELL'AVVENIR.
A CONQUISTARE LA ROSSA PRIMAVERA
DOVE SORGE IL SOL DELL'AVVENIR.
OGNI CONTRADA È PATRIA DEL RIBELLE,
OGNI DONNA A LUI DONA UN SOSPIR,
NELLA NOTTE LO GUIDANO LE STELLE,
FORTE IL CUOR E IL BRACCIO NEL COLPIR.
NELLA NOTTE LO GUIDANO LE STELLE,
FORTE IL CUOR E IL BRACCIO NEL COLPIR.
SE CI COGLIE LA CRUDELE MORTE,
DURA VENDETTA VERRÀ DAL PARTIGIAN;
ORMAI SICURA È GIÀ LA DURA SORTE
DEL FASCISTA VILE E TRADITOR.
ORMAI SICURA È GIÀ LA DURA SORTE
DEL FASCISTA VILE E TRADITOR.
CESSA IL VENTO, CALMA È LA BUFERA,
TORNA A CASA IL FIERO PARTIGIAN,
SVENTOLANDO LA ROSSA SUA BANDIERA;
VITTORIOSI, AL FIN LIBERI SIAM!
SVENTOLANDO LA ROSSA SUA BANDIERA;
VITTORIOSI, AL FIN LIBERI SIAM!
_______________________
Sull'aria della canzone russa "Katiuscia". di Michail Isakovski.
Cantata un po' ovunque dalle varie brigate, è stato forse il canto più eseguito durante la Resistenza.
L'autore del testo, Felice Cascione, comandante della II Divisione d'assalto garibaldina di Imperia, è morto nelle montagne della provincia di Cuneo nel 1944 in uno scontro a fuoco con i fascisti.
Solo pochi giorni prima aveva composto questo canto che poi, in modo spontaneo, ha iniziato a diffondersi tanto da diventare un vero e proprio inno dei partigiani.
Beppe Fenoglio, nel celebre romanzo "Il partigiano Johnny" scrive: "Fischia il vento è una vera e propria arma contro i fascisti.
Li fa impazzire, mi dicono, al solo sentirla".
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(1943) di Felice Cascione
FISCHIA IL VENTO E INFURIA LA BUFERA,
SCARPE ROTTE E PUR BISOGNA ANDAR
A CONQUISTARE LA ROSSA PRIMAVERA
DOVE SORGE IL SOL DELL'AVVENIR.
A CONQUISTARE LA ROSSA PRIMAVERA
DOVE SORGE IL SOL DELL'AVVENIR.
OGNI CONTRADA È PATRIA DEL RIBELLE,
OGNI DONNA A LUI DONA UN SOSPIR,
NELLA NOTTE LO GUIDANO LE STELLE,
FORTE IL CUOR E IL BRACCIO NEL COLPIR.
NELLA NOTTE LO GUIDANO LE STELLE,
FORTE IL CUOR E IL BRACCIO NEL COLPIR.
SE CI COGLIE LA CRUDELE MORTE,
DURA VENDETTA VERRÀ DAL PARTIGIAN;
ORMAI SICURA È GIÀ LA DURA SORTE
DEL FASCISTA VILE E TRADITOR.
ORMAI SICURA È GIÀ LA DURA SORTE
DEL FASCISTA VILE E TRADITOR.
CESSA IL VENTO, CALMA È LA BUFERA,
TORNA A CASA IL FIERO PARTIGIAN,
SVENTOLANDO LA ROSSA SUA BANDIERA;
VITTORIOSI, AL FIN LIBERI SIAM!
SVENTOLANDO LA ROSSA SUA BANDIERA;
VITTORIOSI, AL FIN LIBERI SIAM!
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Sull'aria della canzone russa "Katiuscia". di Michail Isakovski.
Cantata un po' ovunque dalle varie brigate, è stato forse il canto più eseguito durante la Resistenza.
L'autore del testo, Felice Cascione, comandante della II Divisione d'assalto garibaldina di Imperia, è morto nelle montagne della provincia di Cuneo nel 1944 in uno scontro a fuoco con i fascisti.
Solo pochi giorni prima aveva composto questo canto che poi, in modo spontaneo, ha iniziato a diffondersi tanto da diventare un vero e proprio inno dei partigiani.
Beppe Fenoglio, nel celebre romanzo "Il partigiano Johnny" scrive: "Fischia il vento è una vera e propria arma contro i fascisti.
Li fa impazzire, mi dicono, al solo sentirla".
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